A Roma t-shirt pace create da una start-up di rifugiate ucraine

Scritto il 06/09/2025
da agi

AGI - Lunedì 8 settembre, a Roma, verranno presentate in anteprima delle creazioni di una start-up femminile di moda fondata da ucraine rifugiate in Italia. La mostra celebra la resilienza e la creatività delle donne in un contesto di ricostruzione e speranza.

La storia di Giove - questo il nome della start-up - nasce dalle ceneri della guerra e dallo stesso concetto di ricostruzione, della vita e di un nuovo inizio. In mostra 12 t-shirt inedite che raccontano la capacità e la forza di rigenerazione delle donne. Parlano di speranza, di coraggio e di resilienza e portano con loro un messaggio di bellezza e armonia universale. Un sogno di pace che si realizza insieme ed esprimono una preziosità che va oltre la materia.

Il programma dell'evento

L'appuntamento inaugurale è per le 11 a Palazzo Valentini, ma le t-shirt assieme a suggestivi scatti fotografici d'autore saranno visibili fino al 19 settembre. L'evento pubblico è promosso dall'Associazione Donne For Peace Ets ed è organizzato con il patrocinio della Città Metropolitana di Roma. La mostra è curata nell'allestimento da Camilla Bolfe, con l'esposizione delle opere fotografiche di Davide Valente.

Un team internazionale per la rinascita

Un percorso creativo che è risultato possibile grazie al lavoro sinergico di un team internazionale che ha unito professionalità e visioni: dall'ispirazione e passione dell'artista e ricamatrice Firych Uyana, alla altrettanto appassionata elaborazione visual e grafica a cura di Anouk Rapaport, Davide Piras e Sara Verdone.

La bellezza come strumento

"In un momento storico segnato da profonde fratture e conflitti, iniziative come questa ci ricordano il potere della bellezza, dell'arte e della moda come strumenti di dialogo e ricostruzione", ha sottolineato l'On. Mariano Angelucci, presidente della commissione Turismo, Moda e Relazioni Internazionali di Roma Capitale nonché consigliere della Città Metropolitana di Roma. "È un onore sostenere un progetto che non solo valorizza il talento femminile, ma promuove un messaggio universale di pace, speranza ed empowerment. Queste donne, con la loro forza creativa, dimostrano che l'autonomia e la rinascita passano anche attraverso l'arte, il lavoro e la condivisione di valori", ha aggiunto.

Donne for Peace e l'arte del ricamo

"Piccoli frammenti sparsi, scintille di fuoco che schioccano nella notte. Visioni isolate che barcollavano nel buio", ha dichiarato Volha Marozava, presidente di Donne for Peace, tra le ideatrici della startup. "Cerco semplicemente - prosegue - di mettere insieme ogni manifestazione della purezza e dell'autenticità che queste creazioni raccontano e di farle conoscere a tutti affinché riacquisiscano il loro degno valore. Un valore che esprime impegno, sostegno reciproco e unicità". "Il ricamo per me è una passione che prende vita in ogni punto. È un mondo interiore che scelgo di condividere con le persone", ha raccontato Firych Uyana. "Dopo l'inizio della guerra - ha proseguito - l'Italia è diventata la mia ispirazione: mi ha riportata a me stessa, al mio talento, permettendomi di immergermi di nuovo in esso e, attraverso la bellezza, di svelare la profondità delle emozioni capaci di toccare il cuore di chiunque".

Made in Italy e tradizione ucraina, un incontro creativo

Coniugando il made in Italy, l'antica tradizione sartoriale ucraina con ispirazioni e tecniche da diversi paesi e culture, le creative di Giove sono donne rifugiate che hanno trovato in Italia un approdo, superando il loro dolore. "Ho posato la macchina fotografica sul tavolo da lavoro di Ulyana", spiega Davide Valente. "Le perline colorate - aggiunge - erano già sparse, pronte a essere selezionate e ricamate dalle sue abili mani. Lei ha sorriso, le ho chiesto cosa la rendesse felice del progetto Donne for Peace. Gli occhi dell'artigiana si sono illuminati. C'era amore nelle sue parole. A questo punto, ho iniziato a scattare".

"Il ricordo di queste donne è mosso, il fotografo ha scelto il bianco e nero per catturare un istante che racconta una storia di rinascita, l'errore come opportunità creativa, la resilienza di donne imprenditrici straordinarie", conclude la curatrice Camilla Bolfe. Presenti in sala per accogliere il progetto, condividendo un pensiero per la pace in Europa e nel mondo, saranno rappresentanti di istituzioni, istituti e accademie, tra i quali: Silvio Salini, amministratore unico Euitalia; Luca Fratini, coordinatore Agenda Donne Pace e Sicurezza Maeci; il neo Amb. d'Italia in Malesia Raffaele Langella; Cesare Salerno, Ceo Lazio Crea; Maria Antonia Sparta', vice questore Polizia di Stato; Luisa Laurelli, assessore alle politiche sociali del Municipio Roma IX Eur; Patrizio Chiarappa, assessore allo Sport e ai Grandi Eventi Municipio Roma IX; Patrizia De Vivo, presidente Commissione Politiche Sociali IX Municipio; Luigi Gallo, presidente Cedas - Camera Europea dell'Alta Sartoria; Avv. Giuliana D'Antuono, membro del Consiglio Direttivo Aerec -Project Leader World Life Strategies; Eleonora Droghei, consigliere Regionale Partito Democratico; Lucia de Grimani, presidente Cna Impresa Donna Roma e Lazio; Mattia di Tommaso, presidente Idea Europa; Carlo Casillo, presidente Federazione Nazionale Moda Cnl; Vincenzo La Barbera, Investor Relations e Public Affairs Mexedia e Souad Sbai, politica e saggista.